I giorni della vendemmia

Un turbine di sensualità e di presunzione che sconvolge il quotidiano di Elia, un adolescente: il film di Marco Righi ritrae l’arrivo di Emilia, giovane e maliziosa cittadina, che durante la vendemmia nelle campagne reggiane cerca di guadagnarsi un po’ di soldi per un viaggio postlaurea. L’immersione nella vita rurale da parte di un “corpo estraneo”, a contatto con la natura, destabilizza l’equilibrio sonnolento della provincia e delle persone che la abitano.

 

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Girato in digitale in sole due settimane, a Masone e a Gavassa, e ambientato nel 1984, I giorni della vendemmia (2010) è stato un piccolo caso per il cinema indipendente italiano, riscuotendo numerosi premi anche all’estero. I vigneti pieni di uve mature abbracciano e incoraggiano l’inquietudine dei giovani protagonisti: apre il film una citazione di Altri libertini di Tondelli, «Sulla mia terra, semplicemente ciò che sono mi aiuterà a vivere».

 

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