Scopriamo la collezione Gavioli Antica Cantina

Siamo stati alla Cantina Gavioli di Nonantola, dove il proprietario dei marchi enologici Donelli, Gavioli e Giacobazzi, negli anni, ha dato vita a una collezione di oggetti d’antiquariato che ha recentemente deciso di aprire al pubblico; un importante patrimonio storico nato dalle principali passioni che hanno caratterizzato l’attività imprenditoriale e la vita del signor Antonio Giacobazzi: il vino e i motori.

 

Alla Cantina abbiamo incontrato sua figlia Angela, responsabile del marketing e del commercio estero relativamente al mercato cinese, e Giovanni Corradi, collaboratore dell’azienda da decenni, che ci hanno parlato della collezione e degli oggetti che sono ospitati nella storica cantina.

 

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Ha cominciato a parlarci della collezione Angela Giacobazzi, che ci ha spiegato:

 

Adesso ci troviamo nella sede originaria della Cantina Giacobazzi. Grazie alle differenze presenti sul tetto, ancora oggi è possibile notare qual è la parte dell’edificio che risale alla fondazione della Cantina, negli anni ’20, e quali quelle parti che sono state implementate nel corso degli anni. L’ampliamento dei locali è andato di pari passo con l’aumentare dell’attività della Cantina.

 

In questa parte di Cantina abbiamo allestito la collezione di oggetti storici legati alla produzione del vino. Conserviamo ancora le botti che usavano mio nonno e mio bisnonno, che ormai rappresentano un patrimonio storico non indifferente.

Inoltre sono presenti altri attrezzi tipici dell’epoca, come degli strumenti chiamati ‘ancore’ e che consistono in un sistema di corde che veniva utilizzato in campagna per arare quando, a causa della pioggia, il terreno faceva impantanare gli animali.

La collezione di strumenti agricoli storici nasce da una passione che mio padre ha sempre coltivato: quella dell’antiquariato. Purtroppo noi della generazione successiva conosciamo poco questi strumenti e il modo in cui venivano utilizzati, mentre mio padre quando era piccolo ha avuto la possibilità di vederli in azione.

 

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Alcuni degli strumenti presenti nella collezione provengono dall’estero. Ad esempio è presente una pressa francese del ‘700, diversa rispetto a quelle che all’epoca venivano utilizzate in Italia in quanto è orizzontale. L’uva veniva inserita in un cassone e con una ruota si facevano avanzare gli spessori che pigiavano le uve.

Abbiamo anche strumenti che si utilizzavano per calpestare o spremere l’uva e attrezzi che si utilizzavano per pulire le bottiglie quando queste non erano ancora un vuoto a perdere. Ogni Paese costruiva lavabottiglie e riempitrici leggermente diversi, e in collezione sono presenti particolari grembiuli e maschere che venivano indossati da chi curava l’imbottigliamento per evitare danni legati all’eventuale esplosione delle bottiglie.

 

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La collezione è ancora in espansione, non c’è sabato o domenica libera che mio padre non passi in un mercato dell’antiquariato.

Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la tradizione anche alle persone della zona che non conoscono tanti aspetti della vita di campagna e di cantina di una volta, e speriamo che il consorzio ci aiuti in questo senso. Per visitare la collezione non occorre pagare alcun biglietto.

 

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Abbiamo poi chiesto a Giovanni Corradi di raccontarci qualche aneddoto collegato alla figura dell’Ingegner Enzo Ferrari, storico cliente della Cantina:

 

“Lui veniva qui a scegliere di persona il Lambrusco. Dava delle specifiche precise, voleva un vino personalizzato. Io l’ho visto due o tre volte, e avrei sempre voluto chiedergli l’autografo. Ho il rammarico di non averlo mai fatto.”

 

 

Il rapporto fra l’azienda e i motori si è protratto nel tempo, come ci racconta Angela Giacobazzi, anche grazie alla passione del fratello Gionata per il mondo della Formula 1:

 

Alla collezione di strumenti legati al mondo del vino se ne aggiunge una legata al mondo dei motori. Mio padre ha una auto di Villeneuve e una di Senna che in questo momento sono esposte al Museo Casa Natale Enzo Ferrari per la mostra Grand Prix. Villeneuve correva in Formula 1 con lo sponsor Giacobazzi.  La Giacobazzi è stata sponsor anche nel campo del pugilato, con Dante Cané, in quello del ciclismo e in quello del motociclismo, con il campione del mondo Walter Villa.”

 

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In particolare, sulla mostra ospitata dal Museo Casa Natale Enzo Ferrari (MEF), Angela Giacobazzi ci ha raccontato:

 

“Mio fratello Gionata è nel Consiglio di Amministrazione del MEF. Già da tempo c’era l’intenzione di creare una mostra in grado di catturare un ampio bacino di interesse, in quanto erano sempre state organizzate mostre relativamente di nicchia su determinati marchi o periodi storici. Con la mostra Grand Prix si è aperto al grande pubblico.

 

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Molti oggetti della mostra fanno parte della collezione Donelli Vini, che altro non è che il frutto della passione per il collezionismo di mio padre e mio fratello. Mio fratello ha sviluppato questa passione prevalentemente nel campo dell’auto e della Formula 1 e ha serie di caschi, tute, oggetti e macchine appartenute ai campioni storici.

La mostra avrebbe dovuto chiudere a ottobre, ma ha avuto molto successo ed è ancora allestita. È molto interessante perché mostra l’evoluzione della Formula 1 negli anni.”

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