Starbucks illustra le similitudini fra vino e caffè

Vino e caffè sono più simili di quanto di possa immaginare. Non solo rappresentano due fra i più difficilmente rinunciabili piaceri della vita (è risaputo che le migliori giornate iniziano con un buon caffè e si concludono con un calice di vino gustato in compagnia).

La catena di caffetterie Starbucks ha illustrato le principali similitudini fra le due bevande, dal fatto che che i sapori di entrambe sono influenzate dal terreno e dal clima in cui crescono grappoli e chicchi al fatto che i prodotti di buona qualità sono progressivamente più accessibili.

La principale differenza risiede nell’importanza del terreno e del clima per il sapore della bevanda finale. Sia i vignaioli che chi coltiva caffè devono prendere importanti decisioni prima, durante e dopo la coltivazione dei propri frutti, per esaltare al massimo i sapori tipici della zona di produzione.

I caffè sono molto diversi fra loro a seconda dell’area in cui crescono. I chicchi coltivati in Kenya, ad esempio, sono grandi, spessi e hanno un sapore tropicale dovuto alle loro origini equatoriali. Quelli del Sud America  sono invece leggermente più acidi, e la crescita in un clima più umido e a maggiori altitudini comporta un gusto più dolce, simile con retrogusto di caramello. Lo stesso succede per il vino, dove, come sappiamo bene, le caratteristiche del terreno influenzano la tipologia di uva coltivata e fanno sì, ad esempio, che un vino francese sia più acido di quelli prodotti in California.

La similitudine fra terroir e regioni di produzioni del caffè è un’altra delle caratteristiche comuni illustrate da Starbucks: sia il caffè che il vino hanno ben definite zone di produzione con diverse tipologie per ogni regione.

Infine Starbucks sottolinea come il mondo della degustazione del caffè sia praticamente identico a quello del vino! Sia per i degustatori di caffè che per i sommelier la degustazione inizia con il mulinare della bevanda, che espone la espone a maggior ossigeno permettendo di individuare meglio i singoli sapori. Si passa poi a odorare la bevanda per comprenderne l’aroma e alla degustazione vera e propria. Sia i sommelier che i degustatori di caffè sono soliti, infine, sputare quanto degustato in appositi recipienti, onde evitare eccessi di consumo delle bevande.

E sempre collegati alle degustazioni vi sono i termini utilizzati per descrivere i sapori individuati, come fruttato, speziato, floreale e dolce.

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