Al Senato la difesa della denominazione “Lambrusco”

Attualmente il vitigno Lambrusco è protetto perché figura nell’elenco lettera B) dell’allegato XV del Reg. CE 607/2009: l’inserimento del nome “Emilia” nell’elenco di cui alla lettera A) dello stesso provvedimento, con a fianco il nome dei vitigni Lambrusco rappresentativi del territorio, perfezionerebbe la distintività e il legame del Lambrusco ad una specifica area geografica: è la soluzione proposta alla Commissione Agricoltura del Senato dai rappresentanti dei Consorzi di Tutela del Lambrusco di Modena, Reggio Emilia e Mantova.

 

La risoluzione del 2 dicembre in Commissione Agricoltura del Senato, ha l’obiettivo di impegnare “direttamente ed esplicitamente” il governo “nella difesa di quanto stabilito fino ad oggi dalle regole comunitarie”; e “a mettere in campo ogni iniziativa necessaria in ambito comunitario” affinché, nei processi in atto di revisione delle norme comunitarie sull’etichettatura dei vini, con riferimento al Lambrusco, “vengano confermati e rafforzati i principi sanciti dal paragrafo 4 dell’articolo 62 del Regolamento Ce numero 607/2009 e venga conseguentemente vietata ogni modifica della parte B dell’allegato XV”.

 

Nella foto, i rappresentanti dei Consorzi del Lambrusco: Davide Frascari, presidente del Consorzio Vini Reggiani, Ermi Bagni del Consorzio Lambrusco di Modena e Luciano Bulgarelli in rappresentanza dei Consorzio Vini Mantovani.

Nella foto, i rappresentanti dei Consorzi del Lambrusco: Luciano Bulgarelli in rappresentanza dei Consorzio Vini Mantovani, Ermi Bagni del Consorzio Lambrusco di Modena e Davide Frascari, presidente del Consorzio Vini Reggiani.

 

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