Alla Cantina Settecani: la storia

Continua il nostro tour attraverso le cantine della provincia modenese. Oggi vi parliamo, attraverso le parole del presidente Paolo Martinelli, dell’attività e della storia della Cantina Settecani.

 

 

Qual è la storia della cantina?

 

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La nostra cantina sorge nel comune di Castelvetro. La sua costruzione è cominciata negli anni ‘20, e la fondazione risale al 1923. Ricorre infatti quest’anno il 90° della fondazione.

 

È nata come società per azioni. I proprietari terrieri delle zone limitrofe si sono messi insieme per trasformare l’uva conferita in vino. Nel corso degli anni, da società per azioni si è trasformata in Cooperativa: i primi grandi proprietari terrieri hanno lasciato spazio a tanti piccoli proprietari.

 

Le cantine sociali sono nate per far sì che i piccoli produttori non venissero strozzati da altre dinamiche, come ad esempio la grande distribuzione.

 

90Oggi la cantina viene gestita da circa 200 soci conferitori. Alcuni di essi possiedono solo pochi ettari, altri invece lavorano su superfici piuttosto estese. La nostra politica è sempre consistita nel puntare al miglioramento del prodotto, dalla presentazione della bottiglia alla qualità del vino. Tutte pratiche finalizzate all’espansione dei confini del nostro mercato.

 

A differenza delle cantine di pianura, che puntano alla quantità oltre che alla qualità, la nostra cantina adotta una logica totalmente opposta. Puntiamo esclusivamente alla qualità perché le colline di alta pianura hanno una scarsa produzione. Il terreno ha delle caratteristiche diverse e non c’è la possibilità di irrigare come in pianura.

 

 

Da quante persone è composto il vostro staff?

 

In tutto sono sette dipendenti, tra ufficio, vendita, cantina e produzione. Utilizziamo poi personale avventizio nel periodo della vendemmia. Ci avvaliamo, inoltre, della consulenza di un enologo e di un tecnico di campagna.

 

Purtroppo se calcoliamo l’età media dei nostri soci ci avviciniamo ai 70 anni. Adesso c’è un po’ di ritorno in vigna, dovuto alla mancanza di alternative. I giovani si riagganciano ai pezzi di terra del nonno o del papà, ma il ricambio generazionale è sempre stato il problema più grosso dell’agricoltura, che non ha mai dato le opportunità giuste per far sì che i giovani decidessero di fare questo mestiere, pieno di sacrifici premiati da poche soddisfazioni economiche.

 

Questo è un lavoro al quale ci si approccia se si ha una tradizione familiare, in quanto gli investimenti necessari per partire da zero sono decisamente elevati.

 

Ci vuole passione!

Non si riesce a capire il lavoro immenso che c’è dietro ad una bottiglia se non lo si vive.

Io dico sempre che vivo di sogni. Vedere l’uva o fare crescere una vigna è già una soddisfazione, e lo è tanto più riuscire a portare il proprio prodotto alle fiere estere. La nostra Cantina ha ricevuto importanti riconoscimenti a vari concorsi enologici, come la gran medaglia d’oro al Concorso Internazionale Vinitaly.

 

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Qual è il suo percorso personale?

 

Io ho avuto l’azienda da mio padre, il quale l’ha ereditata a sua volta da mio nonno che era socio della Cantina da quando è stata fondata. Dopo essere entrato in cantina sono diventato consigliere, poi vicepresidente, fino ad arrivare a ricoprire l’incarico di presidente. La mia azienda è costituita da circa 20 ettari di vigneto e penso di essere il primo o il secondo conferitore più grande della cooperativa.

 

 

Cosa ne pensa dell’attività del Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi?

 

Il consorzio effettua un lavoro di tutela e controllo. È, quindi, una struttura indispensabile per portare avanti un prodotto di qualità come il nostro.

Inoltre aiuta le cantine a promuoversi. Noi produttori vogliamo fare conoscere quello che è il lambrusco in realtà, perché purtroppo ancora non c’è molta consapevolezza di tutte le proprietà di questo vino. È uno dei vini più venduti al mondo, nonostante la zona di produzione sia molto ridotta.

 

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Partecipate agli eventi organizzati nel territorio?

 

Si, siamo presenti un po’ a tutte le manifestazioni presenti sul territorio e a nostra volta organizziamo in cantina eventi aperti al pubblico, per presentare o promuovere i nostri prodotti.

 

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