Di cantina in cantina: alle Cantine Riunite & CIV

Continua il nostro viaggio tra la cantine consorziate per scoprire quali novità si prospettano per il mondo del Lambrusco. In questa tappa vi portiamo presso la sede di Cantine Riunite & CIV, dove abbiamo fatto un’interessante chiacchierata con la direttrice marketing Francesca Benini che ci ha raccontato un po’ di novità.

Cosa succede in questo momento presso la vostra cantina?

“Abbiamo ormai terminato la vendemmia 2016 e abbiamo sviluppato il budget per il nuovo anno facendo un bel distinguo tra quello che è il mercato Italia e i mercati internazionali.

Per quanto riguarda i mercati internazionali il Lambrusco continua ad avere una crescita interessante, in particolare nelle zone del Nord e Centro America piuttosto che nei mercati europei come la Germania e la Russia. Questi sono mercati dinamici in cui il vino Lambrusco viene particolarmente apprezzato perché è un vino semplice che, soprattutto nei paesi che non hanno una grande cultura di vino, rappresenta un piacevole primo approccio.

Diversa è la situazione in Italia, per diversi motivi. In primis perché viviamo ancora una situazione di stagnazione dei consumi (parlo a livello di grande distribuzione) e poi, ovviamente, perché siamo a livello nazionale in competizione con tanti altri vitigni che vivono di una domanda autoctona, che è una caratteristica del mercato italiano. Per questo è molto più difficile sviluppare una richiesta di consumo a livello nazionale. Questo discorso vale in particolare per il Lambrusco, ne fanno eccezione vini come il Prosecco che ha un consumo trasversale sia a livello nazionale che internazionale”.

E voi come vi muovete in questo panorama?

“Per quanto riguarda il mondo del Lambrusco noi abbiamo fatto un’analisi dei trend di mercato, in particolare di quelle che possono essere le necessità delle nuove generazioni (oggi definite “millenials”) che fanno riferimento alla fascia d’età tra i 20 e i 35 anni. Ne abbiamo evinto che in questa realtà, così disorientante dal punto di vista economico e sociale, del nostro Paese, queste generazioni stanno andando a ricercare nuove certezze e le ricercano proprio in quello che abbiamo definito “ritorno alle origini”, ossia un ritorno a quelle tradizioni che facevano parte dei nostri nonni e dei nostri genitori. Da qui, per esempio, il grosso sviluppo del vintage nella moda e nell’arredamento. E in particolare si ricercano le cose autentiche.

Per questo noi, in occasione dell’Expo 2015, abbiamo lanciato una nuova linea di prodotti che fa ritorno ai metodi che si utilizzavano nelle nostre campagne fino agli anni ’40 – ‘50, e mi riferisco alla rifermentazione in bottiglia. La linea in questione è la linea Senzatempo che comprende il Lambrusco Riunite, il Pignoletto Righi e il Prosecco Maschio. Anche dall’immagine della bottiglia abbiamo voluto rievocare le cose buone come si facevano una volta, quindi l’idea del tappo meccanico (la chiusura che si utilizzava storicamente in campagna) e l’etichetta dal richiamo originale da laboratorio. Il prodotto ha riscontrato un buon successo sul mercato, in particolare il Lambrusco che essendo un prodotto un po’ abboccato incontra il gusto soprattutto dei giovani. In questo modo noi abbiamo voluto andare a coprire un determinato bisogno di mercato cercando di rilanciare l’immagine del Lambrusco anche rispetto ad un target più giovane e al di fuori del nostro territorio”.

Ma non è l’unica novità…

“Un’altra novità su cui stiamo puntando molto, in linea con le esigenze del mercato di un bere facile e non troppo impegnativo, quindi lontano dal periodo dei vini barricati o invecchiati, è il progetto Ottocentonero. Ottocentonero è un nostro prodotto della cantina Albinea Canali, principalmente destinato alla ristorazione, ed è un prodotto di punta che abbiamo fatto diventare l’icona della nostra cantina investendo su diversi fronti.

In primis la sfida è stata farlo conoscere: lo abbiamo lanciato in un modo anticonvenzionale portandolo nei locali di tendenza di Milano e proponendolo come aperitivo, sia come calice che come cocktail. Per l’occasione, infatti, abbiamo lanciato due cocktail: Ottocentonero Rock e Ottocentonero Pop.
Inoltre, durante la settimana della moda, la bottiglia è stata presentata in vetrina in alcuni negozi situati nel triangolo milanese della moda.

Da qui abbiamo iniziato un percorso di investimenti e di promozione teso a far conoscere e degustare questo prodotto che, purtroppo, nella mentalità italiana e al di fuori dell’area di origine, viene associato a un mondo un po’ impolverato”.

Oltre alla moda vi siete cimentati anche nel mondo del food?

“Sì, contestualmente a queste attività abbiamo lanciato il truck food Ottocentonero partecipando ai principali eventi di street food sul territorio nazionale. Anche qui andando a cavalcare una tendenza del momento che ci ha permesso di incontrare in maniera efficace il target giovanile.”

E sul territorio che progetti avete?

“Stiamo cercando di rivitalizzare anche il mondo della nostra cantina. Sempre con l’intento di andare incontro a un target giovane, abbiamo deciso di aprire i nostri spazi per far conoscere la cantina e abbiamo deciso di farlo aprendoci al mondo dell’aperitivo con il Lambrusco. Qui, abbiamo organizzato un evento di Ottocentonero andando a coinvolgere locali della vita notturna locale, come il Sali&Tabacchi di Reggio Emilia. In quell’occasione abbiamo presentato un altro nuovo prodotto: l’Ottocentorosa, si tratta di uno spumante rosato che in parte va incontro al gusto di un pubblico di tipo femminile e in parte si riaggancia all’idea dei cocktail a base di Lambrusco. Questo vino va in qualche modo a chiudere il progetto Ottocentonero sempre con l’intenzione di sviluppare il concetto della bollicina rossa.”

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