Principe Lambrusco su Decanter

Mia madre una volta mi ha mandato un biglietto d’auguri: ‘Prima di trovare il tuo principe, dovrai baciare un sacco di ranocchi’. Beh, lettori di Decanter, ho baciato un sacco di ranocchi al vostro posto. Un sacco di rospi. Fortunatamente ho trovato il mio principe. […] I principi di questa storia sono veri, autentici, genuini Lambruschi. I rospi sono d’altro stampo: prodotti industriali su vasta scala. […] L’altra tipologia è notevole. È stato questo che mi ha attirato in Emilia-Romagna, con i suoi aromi di ciliegia e di erbe selvatiche. C’è qualcosa di selvaggio nell’autentico Lambrusco – qualcosa che ti riporta ad esso ancora… e ancora. Forse perché il metodo di produzione può essere un po’ imprevedibile. O forse perché i migliori vini sono realizzati con rendimenti ragionevoli.

 

Così scrive Margaret Rand sulle prestigiose pagine di Decanter, per una rivalutazione internazionale del Lambrusco, quello vero, che sta giungendo finalmente a compimento. Scrive poi appassionatamente del metodo ancestrale, del Grasparossa, del Salamino e del Sorbara, con relativi abbinamenti gastronomici e suggerimenti da aperitivo.

 

Una bella soddisfazione: come dice Margaret, “with food, good Lambrusco sings.” 

 

lambrusco

 

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