Cantina Carafoli: una famiglia votata alla qualità

Il nostro tour alla scoperta delle cantine della Lambrusco Valley ci ha portati a Ravarino, alla scoperta di una Cantina familiare che da circa un secolo offre ai propri consumatori un lambrusco di qualità. Alla Cantina Fratelli Carafoli abbiamo incontrato Matteo Carafoli, che cura l’azienda vitivinicola e la cantina ed è figlio di Carlo, proprietario dell’attività assieme ai fratelli Paolo e Mario.

 

carafoli_03

 

 

 

Matteo, qual è la storia della Cantina?

 

Mio bisnonno Mauro era un commerciante e già prima di dedicarsi esclusivamente al vino produceva e trattava questo prodotto.

 

Nel 1919 l’attività è stata registrata alla Camera di Commercio di Modena, e pochi anni dopo il suo lambrusco ricevette una medaglia d’oro in occasione di un’esposizione internazionale a Tolosa. Questo riconoscimento, assieme al fatto che il suo lambrusco iniziava a ottenere considerevoli successi commerciali, convinse il mio bisnonno a indirizzare l’azienda di famiglia verso una maggiore attenzione nei confronti del vino. 

 

Durante la seconda guerra mondiale molti produttori, fra i quali mio bisnonno, venivano costretti a dare al governo fascista parte del proprio vino che veniva poi inviato ai nostri soldati impegnmati nella Campagna d’Africa. Tutto questo vino non veniva mai pagato. Nel secondo dopo guerra è aumentato tantissimo il consumo del vino. Si beveva molto più di oggi. La cantina è cresciuta di conseguenza. C’erano oltre 30 addetti e diversi camion.

 

Nel 1960 mio nonno Domenico e suo fratello Enzo dotarono l’attività di vigneti propri e la trasformarono in una azienda agricola vinicola.

 

carafoli_04

 

 

Fra gli anni ’60 e ’70 ci sono stati gli anni d’oro della nostra cantina. Poi a seguito della separazione dell’azienda fra mio nonno e suo fratello l’attività si è ridimensionata per alcuni anni e si è ripresa quando mio padre e i suoi fratelli hanno cominciato a gestire la vecchia cantina.

 

Oggi siamo una realtà dalle piccole medie dimensioni che si sta prendendo delle buone soddisfazioni. Lo scorso anno, ad esempio, abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti con il Lambrusco Grasparossa e con il Lambrusco di Sorbara Rosè.

 

carafoli_02

 

 

Negli anni avete investito nell’ammodernamento della cantina?

 

Sì, la cantina è in continuo rinnovo. Fra il 1999 e i primi anni 2000 abbiamo ristrutturato i tetti e i pavimenti, isolando gli ambienti e rendendoli ottimali per la nostra attività.

 

Sempre in quel periodo siamo passati dalle cisterne in cemento a quelle in acciaio, che possono essere sterilizzate senza usare prodotti chimici.

 

In seguito abbiamo sostituito i filtri a farina fossile ed a cartoni, e da oltre dieci anni usiamo la filtrazione tangenziale, che è costituito da membrane naturali, in fibra cava. Con questo sistema siamo capaci di pulire il vino senza compromettere le sue caratteristiche.

 

Qual è il tuo percorso personale?

 

Io ho sempre vissuto la cantina, da quando sono nato. Mio nonno mi portava spesso in giro con lui, anche quando andava a comprare l’uva o a incontrare i clienti.

 

Ho preso il diploma di perito agrario e dopo la scuola ho iniziato a lavorare con mio padre, i miei zii e un operaio. Ormai sono 15 anni che lavoro qui.

 

All’inizio ho gestito soprattutto il magazzino, mentre da circa cinque anni mi occupo assieme a mio padre di tutte le fasi del vino, dalla vendemmia alle spedizioni.

 

Che caratteristiche distintive ha il vostro vino?

 

Innanzitutto noi puntiamo tutto sulla qualità della materia prima.

 

La zona di produzione ci favorisce parecchio sotto questo punto di vista. Noi, da parte nostra, evitiamo di produrre quantità eccessive pulendo la vite dai grappoli in eccesso. Non raggiungiamo mai i limiti di produzione imposti dalla legge per ettaro.

 

Di conseguenza il vino costa un po’ di più, ma garantiamo la massima qualità e la massima tipicità.

 

Il 90% circa dell’uva è prodotta direttamente da noi, il resto dell’uva la compriamo a Castelvetro e nei Colli Bolognesi.

 

carafoli_01

 

 

Come operate sul marketing e sulle esportazioni?

 

Da oltre 7 anni esportiamo negli Stati Uniti, con vendite sempre in crescita, il Toccacielo Grasparossa DOP che è il nostro prodotto di punta. Adesso c’è tanta richiesta dall’estero, e abbiamo da poco spedito del vino a degli importatori cinesi che sembrerebbero interessati a importarlo.

 

Vendete anche vino sfuso?

 

Sì, è un prodotto per il quale c’è sempre stato interesse, ma sembrava che questo con il tempo stesse progressivamente sparendo. Però quest’anno abbiamo registrato, paradossalmente, un aumento delle vendite. A mio avviso si sta tornando a comprarlo soprattutto per una questione economica, non per ragioni culturali.

 

Gli effetti della crisi sui consumi li notiamo anche noi. I consumatori continuano a bere vino, ma alcuni preferiscono orientarsi verso prodotti di fascia di prezzo inferiore rispetto a quella che prediligevano in passato. Noi lo capiamo e riteniamo sia giusto. Per questo proponiamo anche una linea di vini più economica ma comunque molto buona.

 

Avete una linea specifica per ristoranti?

 

No, ma se un ristoratore ce lo chiede gli produciamo un vino con un’etichetta personalizzata, con riportato che il vino è stato prodotto e imbottigliato da noi. Lavoriamo prevalentemente con i privati, la quota di vino destinato alla ristorazione negli ultimi anni è diminuita e oggi rappresenta circa il 40%.

 

Quanto vino producete?

 

Quest’anno abbiamo superato le 250 mila bottiglie e prodotto circa 1.300 quintali di vino sfuso.

 

Chi lavora in cantina?

 

Ci sono mio padre Carlo e i suoi fratelli Paolo e Mario, che sono i proprietari della cantina da quindici anni, poi c’è un ragazzo molto bravo che si occupa del magazzino ma ci dà una mano anche durante la vendemmia e in cantina, poi ci siamo io, e un’impiegata e mia madre che lavorano in ufficio.

 

Partecipate a eventi o organizzate eventi?

 

Sì, aderiamo a Cantine Aperte, anche se, a dirla tutta, siamo aperti quasi sempre. Organizziamo tour in cantina e partecipiamo a eventi organizzati dalle istituzioni.

 

Ad esempio in occasione dell’ultima Notte Bianca di Modena abbiamo fatto da sponsor per la gara di scherma in piazza, e il nostro vino è stato dato come premio ai partecipanti.

 

Siamo stati al Vinitaly e lo scorso anno abbiamo partecipato a una fiera in Lussemburgo, ma presenziamo soprattutto a più piccole fiere locali.

 

Il Consorzio ci aiuta molto sotto questo punto di vista. Ci segnala fiere ed eventi e ci supporta per parteciparvi. Con il Palatipico abbiamo partecipato a una interessante giornata di incontro con esportatori sud americani, ai quali abbiamo potuto presentare i nostri prodotti.

 

carafoli_06

 

Salva

Salva

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *