Di cantina in cantina: alla Cantina Paltrinieri

Cantina Paltrinieri

Ed eccoci di nuovo nelle terre del Sorbara per raccontare un’altra storica realtà vitivinicola tra le produttrici di Lambrusco: la Cantina Paltrinieri. A distanza di un paio d’anni dall’ultima visita abbiamo rincontrato Alberto Paltrinieri e Barbara Galassi con cui abbiamo fatto una bella chiacchierata sulla situazione odierna della cantina.

 L’ultima volta ci avevate raccontato delle criticità che avete incontrato tra il terremoto del 2012 e la disastrosa grandinata dell’aprile 2014. Oggi com’è la situazione?

“Sì, gli ultimi anni tra terremoto, alluvioni, grandinate hanno causato numerose difficoltà a noi produttori. Per noi affrontare quelle difficoltà è stato un modo per rimboccarci le maniche e fare qualcosa di buono. Fortunatamente questa zona (ci troviamo al Cristo di Sorbara, che è il lembo di terra più stretto tra i due fiumi Secchia e Panaro) ha terreni sempre molto fertili, rigogliosi e freschi. Oggi possiamo dire di vivere un momento molto positivo sia per la produzione sia per le vendite”.

Come si caratterizza la vostra produzione?

“Da sempre noi produciamo vino Lambrusco di Sorbara in purezza, un prodotto che abbiamo iniziato a imbottigliare già nel 1999 quando la tendenza del mercato era tutt’altra. Infatti al tempo il gusto del pubblico andava più su una tipologia di vino molto coperto di colore e tendenzialmente abboccato. La nostra scelta già al tempo è stata in controtendenza. Per noi, cantina piccola in un paese piccolo, differenziarci e darci un’identità attraverso un vino Sorbara puro, che si discostava dagli altri, è stata quasi una scelta obbligata e ad oggi possiamo dire azzeccata”.

Ci potete raccontare qualche novità?

“Novità tante, la dinamicità per noi è fondamentale.

Al tempo del nonno Achille, fondatore della cantina, qui si produceva un unico vino. Oggi abbiamo 8 diversi prodotti. La dinamicità sta nel fatto che mai nessuno di questi prodotti è stato creato a tavolino, è stato sempre tutto frutto di un’evoluzione, anno per anno, in base a quello che arrivava dalla campagna e dai suggerimenti che venivano fuori.

L’Eclisse, ad esempio, è nato nella vendemmia 2007 da un’annata eccezionale in cui dal Sorbara in purezza che stavamo producendo sono risultate due vasche che erano una spanna superiore alle altre, qualitativamente parlando. Da lì abbiamo pensato di fare una selezione di Sorbara in purezza che oggi è appunto l’etichetta Eclisse.

In seguito, da due anni, abbiamo iniziato a produrre uno spumante Riserva dell’Eclisse, anche questo nato quasi casualmente, da una giacenza di vino di cui abbiamo approfittato per fare qualche esperimento. Abbiamo così scoperto che facendo uno charmant lungo, ovvero lasciando fermentare in autoclave il vino sui lieviti circa 12 mesi, si può produrre una riserva di Lambrusco”.

E novità non solo in cantina…

“Questa voglia di sperimentare, questa dinamicità, noi la viviamo anche in campagna. Recentemente l’agronomo con cui lavoriamo ha scoperto che abbiamo delle viti di una varietà autoctona di uva bianca che ha la stessa acinellatura del Sorbara, abbiamo fatto le prove del DNA e abbiamo capito che può essere una pianta interessante. Ora stiamo tentando di replicarla”.

E per quanto riguarda i vostri prodotti, come li commercializzate?

“Ancora oggi noi lavoriamo in maniera tradizionale producendo più o meno gli stessi volumi che produceva il papà di Alberto, ma oggi abbiamo allargato moltissimo la clientela e si tratta di una clientela indubbiamente più esigente.

Non abbiamo mai fatto grandi investimenti in pubblicità, abbiamo sempre creato la nostra clientela uno ad uno, una persona alla volta, col piacere di mostrare e di spiegare il nostro vino, la nostra storia e i nostri sistemi di produzione. Sicuramente, da una parte, questo procedimento ci penalizza perché richiede tempo e dedizione, dall’altra però ci gratifica e ci stupisce sempre veder arrivare gente da fuori (dal Piemonte, dalle Marche) che si ferma qui per venire ad acquistare una cassa dei nostri prodotti.

Con questo approccio riusciamo a fidelizzare più efficacemente i clienti. Raccogliamo i contatti e li ricontattattiamo subito via e-mail. I social media su questo sono fondamentali, così come un buon sito e un e-commerce che funziona bene. Anche da questo punto di vista non ci fermiamo mai, ci aggiorniamo continuamente per innovarci e per poter dare un servizio sempre migliore”.

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